15 Agosto, si celebra la Festa della Nostra Repubblica e quest’anno il leitmotiv della celebrazione sarà: “Il ballo in Maschera”.
Giornata all’insegna della goliardia, dello spirito patriottico, la giornata della vela, sport nazionale dopo le bocce e il quaquaraqua, giornata che, come tradizione vuole, termina con la sagra della griglia, del vino e della musica.
Tutto iniziò con euforia e con il nervosismo che si può trovare solo nei preparativi di una grande regata.
La 3 Isole giunta alla 67^ edizione, è ormai la regata simbolo del Circolo Velico più importante della Repubblica.
Per i cittadini Montecolesi, è il momento di far vedere la propria abilità e di accaparrarsi il Titolo di Vincitore della 3 Isole, per qualcuno è il momento di tirare le somme sulle performances estive di questo 2020, altri non usciranno nemmeno in barca per fare almeno un giorno di vela free.
Purtroppo il lockdown per il COVID ha fatto iniziare tardi le tenzoni belligeranti (anche in campo velico) dei nostri velisti. Forse proprio per questo motivo, già dalle prime ore dell’alba, il Circolo pareva risvegliarsi dopo un lungo inverno o come ripresosi dopo mesi di una malattia devastante (ma questa è un’altra storia), tutti si preparano, chi con vele sottobraccio, chi con panini sotto mascella, altri con faldoni di bandi di regate storiche sotto ascella o istruzioni su come si arma un laser o un SUP, sotto il sellino della moto.
Gli altri ancora, armano barche proprie o prestate, o trovate all’ultimo momento, magari in un cespuglio.
C’è un “discografo teutonico” ansioso e fremente a tal punto che si sloga la spina dorsale sopra la prima crocetta.
Rientrerà dalla regata con un principio di insolazione che lo fa tornare inizialmente normale, poi finisce anche quella e ritorna come prima. Certo è che se le preparazioni le faceva il giorno prima era tutto più facile, (machellodicoaffà).
Tante vecchie glorie della I^ Repubblica si riuniscono in equipaggi su barche profumate di Dash e timonate da fantasiosi skipper. Molti si travestono da skipper, alcuni da jennaker altri da giudice, altri ancora da ospiti della regata ed altri cercano di entrare in tutte le fotografie dei paparazzi per poter apparire sui tabloid nazionali, a ruba del giorno dopo.
Mentre tutti gli atleti si preparano, dalle tribune vediamo arrivare anche il famoso giudice Mario Panemela vestito da skipper che parla con uno skipper travestito da giudice suscitando le proteste degli altri partecipanti travestiti da velisti.
Le barche sono già in acqua ed un giudice travestito da tromba da il via. Tutti i partecipanti della regata in maschera fanno rotta verso Peschiera per la circumnavigazione antioraria dell’arcipelago Sebino che, per l’occasione, si traveste da Favignana.
Intanto nella Piazza principale della Repubblica la mondanità fa capolino, iniziano a formarsi capannelli di cittadini e “siure” che condividono aperitivi e lauti branch travestiti da piatti gourmet. Le prime bottiglie si stappano e le gole si rifocillano.
Nella Repubblica già cresce il clima elettorale, le temperature risalgono e gli animi e le ascelle si pezzano così come i programmi dei partiti in lizza. (ma questa è un’altra storia).
C’è chi riappare solo in questi frangenti per poi eclissarsi per il quadriennio (ma anche questa è un’altra storia).
Torniamo alla regata che viste le propizie condizioni meteo fila veloce. Il Dolphin della Israel Sailing Accademy fila più di tutti e parte spedito. Lascia tutti alle spalle si traveste da Isola di Loreto e fa sbagliare gli altri avversari.
Tra i favoriti alla vittoria c’è anche la barca immagine del PMI che però sfigura arrivando con due legislature di ritardo.
L’armatore travestito da skipper si sbatte per restare nella scia dei primi in fine regata, si travestirà da Panemela e tenterà di ribaltare la classifica ma non riesce a stamparla (nonostante si travesta da toner). Alla fine non gli resta che travestirsi da ospite d’onore, poi da tavolo dei premi, infine da primo premio entrando cosi nella storia delle 3 isole come il miglior travestito della Repubblica.
Altre barche partecipanti alla regata: Jo Condor di Onesto Sbranai travestito da uomo calmo con il solito Cibitondi e l’avvocato di famiglia, vestiti ancora da naufraghi, che si piazzano in 10^ posizione.
Poi la barca dei vignaioli che si accaparra il potere spirituale nella persona di Don Giorgio Bosco vestito da papa in visione mistica costante e due chierichetti di passaggio travestiti da Vulcano con lapilli. Il J92 si piazzerà 13° assoluto per un travestimento dell’armatore in tattico. Vincerà però il premio “barca con i fiocchi”.
Il presidentissimo travestito da Giorgio Armani si piazza in 7^ posizione perdendo tempo nell’organizzare una sfilata di moda su Jack Sparrow. Il II° Pret a porter on boat.
Lunghi i preparativi per la barca della mischia Rovatese. Dopo aver assunto un gruppo di Sherpa carica le provviste per la Trans Ocean.
Al via, fatica a partire per sovrappeso, poi gettando i viveri in acqua e bevendo le scorte recupera ed arriva quasi penultima.
Ultima in classifica dopo un tete a tete con un naet dell’Isola è la barca di Dario Abbece charterizzata dal discografo teutonico (già rosso gambero) che si traveste prima da armatore, poi da tattico poi da skipper ed alla fine da Winch. A bordo, il tattico più famoso della Repubblica, il Professor Checcifò che non trova più nulla da mettersi e deve iniziare la rivoluzione, si veste perciò da bompresso ma non è abbastanza e si alesa le mani. Il resto dell’equipaggio si veste da sassola e da ombrinale per la vergogna. Non penso rivedremo mai questi due.
Tutte le barche fuori dall’acqua e tutti vanno casa a cambiarsi per la serata di gala.
Per dimenticare i dispiaceri, le sonore sconfitte e il travestito, tutti hanno gustato la grigliata, tutti hanno gustato la musica, hanno gustato appieno questa giornata in maschera del Circolo Velico più vivo del mondo (almeno fino alle prossime elezioni).
Share This